Progettazione logo e visual per I Giorni dell’Assenzio.
creativamente più soddisfacenti.
Devo ringraziare il gruppo rock de I Giorni dell’Assenzio
e la loro etichetta discografica, la Ridens, per l’estrema fiducia data.
E del tutto ripagata visto l’estrema soddisfazione di tutti.
Il logo riprende il gioco della G e della A in corsivo,
combinate e disposte riflesse, per favorire il tutt’uno
tipico della forza di determinati simboli.
Diviene una sorta di tatuaggio, marchio di appartenenza,
visivamente forte da essere facilmente memorizzabile
e, soprattutto, assimilabile e associabile al gusto indie della band.
Un marchio indelebile, una nuova lettera dell’alfabeto,
un ideogramma intriso di vissuto.
Il visual della copertina si basa sull’ispirazione del titolo.
Quando ho letto “Immacolata solitudine” ho avuto l’idea.
Una donna che inserisce un ventaglio di soldi nei propri slip
indica la violazione del mondo materiale nel proprio corpo
e nella propria vita.
Tutto ciò che è tangibile e influenzato dai soldi
ha letteralmente violato e corrotto la vita di ciascuno di noi,
pur di essere qualcuno tra gli altri.
La solitudine immacolata ne è, quindi, una diretta vergine conseguenza.
La solitudine della persona è sigillata e costretta nel proprio scrigno interiore
in un opprimente esterno corroso.
Devo ringraziare il fotografo Giovanni Colaizzi
per come ha saputo interpretare l’idea che volevo.
Ottimamente, direi.
Poi ho voluto aggiungere il rosso che ha reso
ancora di più personale la forza visiva,
ad indicare la passione e il pericolo del mondo.
Invito tutti ad ascoltare l’album appena uscito,
basta “cercare” la Ridens Record per ogni gentile info.
(O anche chiedermi).