#iosonoCucchi. Esito dell’iniziativa.
tra quelli che ho avuto modo di ideare e o portare avanti quest’anno.
Emozionato, certo.
I ragazzi che mi conoscono e sanno come divento sotto pressione
in quei particolari momenti sanno che ho l’attenzione rivolta ai particolari,
e sabato, nonostante lo stress, quando ho visto e sentito Ilaria Cucchi
la sensazione nitida che avevo fino agli occhi era
“emozionato”, senza altri dettagli.
Non finirò mai di dire che Ilaria e la famiglia
sono l’espressione di una volontà forte e decisa,
incredibilmente tanto, visto ciò che hanno subìto
e che ancora oggi provano nel loro quotidiano.
Sono persone come noi che hanno avuto la vita spezzata e ingoiata
da pressioni esterne e forze devastanti
e che per questo meritano il continuo rispetto.
E la continua riflessione.
#iosonoCucchi: questa è la nostra concezione di giustizia
che storia e fatti dimostrano essere più tangibile di quella dichiarata dalle aule.
Credo personalmente che lo stato italiano e l’amministrazione della Giustizia Italia sia,
in alcuni casi, per alcuni cognomi, totalmente impreparata, totalmente non umana.
Per questo, per quello che vale il tappeto di instagram di 500 persone,
tutto quello che abbiamo voluto dire a Ilaria e a casi come il suo è che non si è “soli”.
E che la giustizia “umana” può esistere ancora.
L’idea, nata da uno stupore avuto davanti un tg
mentre ero seduto a pranzo,
è niente se non ha la collaborazione delle persone.
Quindi i miei più profondi ringraziamenti
all’instancabile task force di igersabruzzo.it
senza la quale tutto questo non sarebbe potuto accadere:
Antonella Fantini, Debora Nasuti, Nicola D’Ercole e i volontari del giovedì notte,
ringrazio Pamela Testa e Debora Smith per la creazione della campagna pubblicitaria
(e ci siamo davvero capiti al volo),
ringrazio Stefano Pollio e Gianluca Suarato
per avere creato un prezioso e fondamentale e bel sito:
iosonocucchi.it,
ringrazio ovviamente l’intero staff
della redazione di Mente Locale
con le persone coinvolte
che hanno potuto ospitarci nel Festival delle Letterature dell’Adriatico,
curare i contatti stampa e con tutti gli annessi e connessi
(vederci contemporaneamente sulle tre maggiori testate locali
e sulle principali televisive regionali non è da poco).
E ovviamente i 500 e passa sconosciuti e conosciuti
che hanno dato vita ad uno dei più intensi tappeti fotografici di quest’anno.
Grazie.